Racconto sulla Befana
La
bottega della Befana
Era la mattina dell'Epifania.
Per tutta la notte la Befana e la sua serva Teresa erano state in giro per tetti e per camini a portare i doni ai clienti. I loro vestiti erano ancora coperti di neve e di ghiaccioli.fffffffffff dddddddddAccendi la stufa - disse la Befana - così ci asciugheremo.
E riponi la scopa: per un annetto buono non ci servirà.
Teresa rimise la scopa nel solito angolo, borbottando.
Sarà bello volare con la scopa. Ma adesso che ci sono fior di aeroplani e di razzi non ne vedo proprio l'utilità.
Intanto il raffreddore me lo sono preso e me lo tengo.
Preparami una buona camomilla - ordinò la Befana, inforcando gli occhiali e sedendosi nella vecchia poltrona di pelle nera davanti alla scrivania.
Cominciò a sfogliare le lettere che aveva trovato nella cassetta della posta, di ritorno dal suo giro.
Ecco qua - borbottò - me l'aspettavo: io sfido la tramontana, io rischio l'osso del collo sulle tegole gelate e loro non sono mai contenti.
Comunque, i giocattoli che avevo in negozio li ho dati via tutti, e oggi bisognerà portarne su degli altri dal magazzino...
Teresa, prepara la chiave del magazzino e la candela.
Vuol lavorare anche oggi che è la sua festa?
Ormai la notte della Befana è passata.
Già, ma alla Befana nuova mancano solamente trecentosessantacinque notti!
-Gianni
Rodari-
Epifania ogni festa porta via...
RispondiEliminaEcco perché io ritorno al mio vecchio blog con la foto del Piave e un post del passato.
Buona giornata cara nipote.
Zio Tomaso
Molto divertente :-)
RispondiEliminaBuona giornata di festa.
ciao
enrico
Passo ad augurarti una felice serata.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Il caro Rodari, amico dei miei giorni felici!
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