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giovedì 15 novembre 2012

Il Tevere in piena

Ecco alcune immagini dal web
del Tevere in piena

la prima è 
Ponte Milvio
(quello dei lucchetti)

La seconda è
l'isola Tiberina
Praticamente isolata
(scusate il gioco di parole)

La piena del Tevere è arrivata a Roma puntuale, nella mattina del 14 novembre. Una giornata particolare per la Capitale, soprattutto perché, oltre al sole che splendeva in cielo, a paralizzare la città, ci hanno pensato i cortei di protesta contro l'austerity, che hanno aumentato i disagi già causati dall'acqua.
Per far fronte all'ingrossamento del fiume, che ha raggiunto i 13,3 metri e ha sommerso quasi interamente gli archi dei ponti, oltre 1.500 uomini della protezione civile sono scesi in campo, togliendo decine di tonnellate di detriti, nel tragitto urbano del corso d'acqua, sia agli arenili di Fiumicino.

Ponte degli Angeli 
con barcone incastrato

Bè che dire .....
cìè un vecchio detto:
"Piove che Dio la manda e gli 
uomini la prendono"

Dicono che tutte le strade portano a Roma 
ma anche tutta l'acqua  ^__^


Saluti umidicci
by Pixia!!

^__^







martedì 6 novembre 2012

Il Vittoriano a Roma


Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, spesso identificato in maniera errata come Altare della Patria, fu costruito per  volontà del giovane Parlamento Italiano, interpretando il sentimento popolare di gratitudine nei confronti del sovrano appena  scomparso, artefice dell'unità e della libertà d'Italia.


Il progetto selezionato con un concorso (il secondo)
riservato soltanto ad artisti italiani,  
fu quello del giovane architetto marchigiano 
Giuseppe Sacconi.

La grandiosa statua equestre del re, alta 12 metri e lunga 10,  fu inaugurata il 4 giugno 1911 alla presenza di Vittorio Emanuele III, mentre i lavori si protrassero ancora fino al 1935, data in cui si può considerare definitivamente conclusa la costruzione.
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Sulla scalinata si trova l'Altare della Patria che è solamente una parte del complesso, ossia la parte situata poco oltre la scalinata, dove si trovano il picchetto d'onore e la grande statua
della dea Roma.

All'interno si trovano degli spazi espositivi dedicati alla storia del Vittoriano stesso e la sede del Museo centrale del Risorgimento,
che da alcuni anni ospita anche mostre temporanee di pittura.


Dal 1987 al 2000 il Vittoriano è stato in restauro  e
nel 2007 sono stati installati  degli ascensori in vetro
che portano alle terrazze delle quadrighe,
ad un'altezza di 62,26 metri,  
il punto più alto di tutti gli edifici del centro di Roma
(la cupola di San Pietro è alta 43 metri).


Questi ascensori sono posizionati sul retro
del maestoso edificio,
a mio parere, anche se non visibili , sono un orrore !!
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Da Roma per oggi è tutto !!
Vi auguro una buona giornata!! 

p.s. per saperne di più sul Vittoriano
guardatevi  questa clip.









lunedì 29 ottobre 2012

La Cloaca Massima _il più antico sistema fognario di Roma

Visto il tempo di questi giorni ho
pensato bene di parlarvi
di una delle costruzioni della
antica Roma più
efficente, utile ed in alcuni punti ancora utilizzata.

La Cloaca Massima
è la fogna che tanto affascina ed alimenta l'immaginazione di tutti ma che pochi hanno il «privilegio» di vedere.

La costruzione delle cloache fu il primo problema che gli antichi romani dovettero risolvere.
Durante il VII secolo a. C. Roma era ancora circondata da profondi ed insalubri acquitrini;
lo scopo di questi condotti era dunque di far defluire verso il Tevere
i liquami del futuro Foro Romano,
 
Sbocco della Cloaca sulla sponda sinistra
del Tevere.

La prima cloaca fu costruita verso il 616-615 a. C.
e a questa
seguirono delle altre,
finché 
Tarquinio il Superbo 


non realizzò la grandiosa Cloaca Massima
che aveva il preciso scopo di risanare le aree del Foro,
del Circo Massimo e della Suburra
A questa si collegarono i collettori provenienti dal Velabro.
Con la costruzione delle immense terme
si dovettero ingrandire anche i volumi dei condotti fognari
perché essi dovevano essere in grado di eliminare in breve tempo
l'immane quantità d'acqua che a Roma arrivava
grazie agli undici  acquedotti.

I sistemi di costruzione andavano dai conci di tufo al laterizio,
dai blocchi di travertino alle murature in calcestruzzo;
in ogni caso però veniva seguita sempre una certa cura
per rendere la costruzione un po' più piacevole.
I tombini, posti a pochi metri l'uno dall'altro,
erano sempre corredati di ottimi coperchi in marmo;
il più interessante è certamente quello che si conserva
nell'atrio di S. Maria in Cosmedin,
meglio conosciuto come «La bocca della verità».
Abbastanza affascinante appare il tentativo
di realizzare una pianta completa della rete fognante romana;

l'impresa è alquanto ardua ma certo non impossibile.
A più riprese ci si è imbattuti in collettori di varia grandezza,
posti in ogni zona della città e a profondità diverse. 
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lunedì 18 giugno 2012

LE CATACOMBE DI SAN CALLISTO

Visto il caldo che fa
forse un giretto nelle catacombe vi rinfrescherà un pò
^__^


Le catacombe di S. Callisto sorsero verso la metà del secondo secolo e sono tra le più grandi e importanti di Roma. Si trovano sulla Via Appia Antica, dopo la chiesetta del "Quo Vadis?".


In esse trovarono sepoltura decine di martiri, 16 pontefici e moltissimi cristiani. Prendono nome dal diacono S.Callisto, che, all'inizio del III secolo, fu preposto da Papa Zefirino all'amministrazione del cimitero e così le catacombe di S. Callisto divennero il cimitero ufficiale della Chiesa di Roma.


Vi furono probabilmente sepolti il papa S. Zefirino e il giovane martire dell'Eucarestia, S.Tarcisio. Il cimitero sotterraneo consta di diverse aree. Le Cripte di Lucina e la regione detta dei papi e di S.Cecilia sono i nuclei più antichi.

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venerdì 6 aprile 2012

S.Maria dell'Orazione e Morte - Roma


La Chiesa si chiama S.Maria dell'Orazione e Morte si trova a Roma in via Giulia 262. Nel 1538 alcuni devoti fondano una Compagnia, detta della "Morte", con lo scopo di raccogliere e seppellire i cadaveri dei poveri. Nel 1552 il papa Giulio III erige la Compagnia in Confraternita, le concede numerose indulgenze e la obbliga a prendere il titolo dell'"Orazione", in aggiunta a quello della Morte. Tra il 1572 e il 1576 vengono raccolti i fondi per la costruzione del sacro edificio. La Chiesa è consacrata il 25 marzo 1576. Demolita nel 1733 venne poi ricostruita nel 1737.


Dal 1552 al 1896 furono raccolti dalla Confraternita più di ottomila corpi,
molti dei quali trovarono posto all’interno di queste cripte.
Ovunque un cadavere giacesse insepolto, in fondo a una marrana,
respinto dal Tevere o dal mare,
crivellato di ferite in un bosco,
giungevano i membri della Confraternita per darne pietosa sepoltura.


Oggi i sotterranei si presentano come un ossario,
dove decorazioni artistiche, croci, sculture e lampadari sono realizzate con ossa e scheletri.
Alcuni teschi conservati, inoltre, hanno inciso sulla zona frontale il nome del morto, l
a data e, in alcuni casi, il motivo del decesso ed il luogo del ritrovamento.










giovedì 5 aprile 2012

Giordano Bruno


Il suo vero nome era Filippo Bruno, ma, entrando nell'ordine domenicano, assunse quello di Giordano -, ebbe una vita piuttosto movimentata. Nato nel 1548 a Nola, presso Napoli, dove studiò e ricevette una prima formazione di stampo aristotelico, prese i voti, ma ben presto i suoi dubbi sulla dottrina trinitaria e su quella dell'incarnazione lo misero in contrasto con gli ambienti ecclesiastici.


Allontanatosi da Napoli nel 1576, iniziò a peregrinare per l' Europa: prima a Ginevra, poi a Tolosa e a Parigi (ove godé il favore di Enrico III), dove ebbe inizio la sua produzione filosofica; quindi in Inghilterra (ove fu anche accolto dalla regina Elisabetta), dove insegnò ad Oxford e in questo periodo effettuò la stesura dei dialoghi italiani e di alcune opere latine.


Ritornato a Parigi, nuovi contrasti con gli ambienti universitari legati alla tradizione aristotelica lo costrinsero a trasferirsi in Germania, dove insegnò a Marburgo, Wittemberg e Francoforte e completò le opere latine. Accettata infine l'ospitalità del nobile veneziano Giovanni Mocenigo, nel 1592 fu da questi denunciato all'Inquisizione e fatto arrestare per i suoi dubbi sulla funzione della religione e i sospetti di eterodossia gravanti sulle sue dottrine.


In un primo tempo riuscì ad evitare la condanna con una parziale ritrattazione, ma nel 1593 fu trasferito all'Inquisizione di Roma e, dopo sette anni di carcerazione, fu condannato a bruciare sul rogo a Campo dei Fiori (Roma) 


il 17 febbraio del 1600: l'imputazione mossagli fu di dubitare della trinità, della divinità di Cristo e della transustanziazione, di voler sostituire alle religioni particolari la religione della ragione come religione unica e universale e di affermare che il mondo é eterno e che vi sono infiniti mondi.




           Giordano Bruno








lunedì 26 marzo 2012

Le chiese gemelle



Apparentemente identiche le chiese gemelle di Santa Maria di Montesano e Santa Maria dei Miracoli ebbero come principale compito quello di organizzare l’accesso settentrionale a Roma. All’epoca Piazza del Popolo era ancora trapezoidale. Questa situazione impediva di costruire case intorno alla piazza.
I lavori furono affidati all’architetto Carlo Rainaldi che di trasformò le due chiese in una sorta di monumenti affacciati sulla piazza. In questo modo l’architetto riuscì a concludere in una forma perfetta il trivium delle strade del Corso, via Ripetta e via del Babbuino, cominciato in pieno rinascimento durante i pontificati di Leone X e Paolo III.
In primo luogo il Rainaldi progettò due chiese sviluppate su una stessa pianta circolare, con un’alta cupola. A causa però della differente tipologia del terreno e per influenza del Bernini le chiese vennero diversifiacate. La pianta di sinistra assunse la forma di un ovale, a significare che, attraverso la diversificazione si raggiunge una identità visiva più ampia.

Il Rainaldi controllò, fino al 1673 i lavori di Santa Maria di Montesano che vennero proseguiti ed ultimati da Carlo Fontana sotto la direzione del Bernini. Per finire Rainaldi iniziò i lavori della chiesa gemella di Santa Maria dei Miracoli, completata sempre dal Fontana tra il 1677 e il 1681.
Per entrambe le chiese, il modello è il Pantheon. Ma in uno spazio di così differenti proporzioni era necessario rinforzare l’efficacia delle forme, soprattutto della cupola. Di conseguenza il Rainaldi disegnò una cupola e un tamburo molto alti, i cui costoloni modellano ulteriormente la luce che li investe.

Allo stesso modo l’architetto intervenne sull’elegante portico classico di colonne, riducendolo a quattro coppie di colonne sormontate da un timpano. Il modello monumentale fu dunque il Pantheon che qui si trasforma in scenografia con un palcoscenico come Piazza del Popolo.
All’interno le due chiese sono completamente diverse: la pianta di Santa Maria dei Miracoli è circolare mentre quella di Santa Maria in Montesano è ellittica. Le chiese presentano inoltre decorazioni del Raggi. I campanili sono settecenteschi e anche in questo caso diversi tra loro.
(di Laura Savani)



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Per oggi da 
Roma è tutto
vi auguro un buon
inizio settimana!!!
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