La Candelora,
collocata a mezzo inverno nel tempo astronomico,
coincide nel ciclo agreste/vegetativo con la fine dell'inverno e
l'inizio della primavera;
il più famoso detto popolare a riguardo infatti recita:
"Quando vien la Candelora
de l'inverno semo fora;
ma se piove o tira il vento
de l'inverno semo dentro."
de l'inverno semo fora;
ma se piove o tira il vento
de l'inverno semo dentro."
E' quindi un momento di passaggio, tra l'inverno/buio/"morte" e la primavera/luce/risveglio. Questo passaggio viene celebrato attraverso la purificazione e la preparazione alla nuova stagione.
il 2 Febbraio
e' caratterizzata dalla tradizionale benedizione delle candele
fatta in tutte le parrocchie.
Negli anni passati, i ceri o le candele benedetti
in questa particolare giornata,
venivano accuratamente conservati e accesi
solo nei casi in cui qualche congiunto
si fosse trovato in punto di morte.
Per alcuni era credenza diffusa che,
a consumazione completa dei ceri o delle candele
sarebbe avvenuto il trapasso della persona ammalata,
ma che questa avrebbe avuta
salvata la propria anima.
La Candelora in alcuni luoghi viene chiamata
"Giorno dell'orso".
In questo particolare giorno,
l'orso si sveglierebbe dal letargo
e uscirebbe fuori dalla sua tana per vedere
come e' il tempo e valutare se sia o meno il caso
di mettere il naso fuori.
Un proverbio piemontese in questo senso recita:
"se l'ouers fai secha soun ni,
per caranto giouern a sort papì"
per caranto giouern a sort papì"
(cosa che starebbe a indicare tempo bello per quel giorno)
per quaranta giorni non esce più.
Per gli americani è invece la marmotta a “decretare”
l’arrivo o meno della primavera.
Il 2 febbraio viene chiamato il “giorno della marmotta” .
In questo giorno, una marmotta chiamata Punxsutawney Phil
è al centro di una rappresentazione
in cui viene fatta uscire dalla sua tana
e se vede la sua ombra,
l’inverno continuerà per altre sei settimane.
Il detto risale alla notte dei tempi, lo ripeteva sempre mia nonna.
RispondiEliminaUn abbraccione
Antichi detti, sono sempre vivi nelle tradizioni. Un abbraccio cara nipote.
RispondiEliminaZio Tomaso